Primavera Sacra

Storie dal sottosuolo

Il judoka mistico e l’artigiano epicureo

Amo l’Arte, ma non ne so parlare. Qui invece se ne parla con una competenza che mi ha conquistato. Buona lettura.

deepsurfing

Klein Fontana. Milano Parigi 1957-1962”

L’ingresso alla mostra è spettacolare: due grandi faccioni virati in blu, Yves Klein e Lucio Fontana, si fronteggiano e sembrano quasi controllare i visitatori che passano attraverso i due ritratti per salire la rampa del Museo del Novecento. Il giovane francese ha uno sguardo da invasato: gli occhi spalancati, un’espressione seria e intensa, sembra quasi voglia ipnotizzare lo spettatore. Il vecchio hidalgo italiano ha invece uno sguardo rilassato e ironico: le sopracciglia leggermente inarcate e le palpebre rilassate esprimono un velo di scetticismo e sotto i baffi sembra nascondersi un sorriso appena trattenuto.

Klein-Fontana

Il filosofo dell’arte Arthur Danto ha detto che l’opera d’arte è come un sogno a occhi aperti, collettivo, in cui il pubblico ha la possibilità di percepire le medesime visioni provate dagli artisti.

Che visioni avevano questi due artisti tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta? E…

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Esiste una vanità del dolore, ed è una cosa terribile, perché per il solo fatto di soffrire molto ti senti migliore degli altri. E consideri la superficialità come una faccenda stupida.